Che provengano dallo spazio profondo, dagli abissi, dal sottosuolo, dalle più remote stanze della mente umana, che vengano riportati in vita dagli esseri umani, geneticamente modificati, innamorati, ostili o di buone intenzioni, il cinema ha da sempre un debole per i mostri.
Per anni siamo stati abituati ad accoglierli sul grande schermo e i più fortunati hanno trovato posto in qualche cassetto dei ricordi, riposto in un angolino del nostro cuore, pronto ad essere riaperto in qualunque momento.
Ma quando uno dice
mostro, quali sono le prime immagini che la nostra mente ci proietta?
Quali sono quei mostri che hanno fatto la storia del cinema?
Non è possibile elencarli tutti, però possiamo divertirci a riscoprire quelli che ogni tanto tornano a tormentare i nostri sogni.

Il Golem (Der Golem), 1915, di Paul Wegener
La storia dei
monster movie inizia nel 1915. Paul Wegener dirige
Il Golem, in cui un'enorme statua d'argilla riprende vita a Praga grazie ad una formula magica. Il primo
mostro della storia del cinema ha un'anima in grado di ferirsi e non sopportare la realtà una volta scoperto di essere una statua e non poter vedere ricambiato il suo amore agli occhi di una ragazza. La delusione porta alla distruzione.

King Kong, 1933, di Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack
Ma scommettiamo che leggendo le precedenti righe vi è venuta in mente la più celebre delle "love story" fantascientifiche. Esatto, non ci si può esimere dal citare il maestoso
King Kong. 1933, prende vita per la prima volta e sale sul treno con destinazione "immortalità". La storia del gigantesco gorilla innamorato della bella Ann Darrow, diretta da Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack, entra nel mito. La potenza di questa favola amara ha dato vita a diversi rifacimenti e il nostro gorilla nel corso dei decenni si è innamorato, dopo Fray Way, di Jessica Lange nel 1976 (dimenticando il relativo seguito del 1986), e Naomi Watts nel 2005.

Il mondo perduto (The lost World), 1925, di Harry Hoyt
E' datato 1925
Il mondo perduto, altro passo fondamentale della storia del cinema. Le creature preistoriche, animate da Willis O'Brien, qui vengono introdotte dall'autore del romanzo Arthur Conan Doyle, che si sente realizzato nel momento in cui "
Il mio obiettivo sarà raggiunto quando avrò dato un'ora di gioia al bambino che è in noi."

Jurassic Park, 1993, di Steven Spielberg.
Noi ringraziamo, e tanto anche, chi riesce a soddisfare le esigenze del bambino che è in noi. Intanto ogni singolo lettore avrà pensato al ruggito del T-rex nell'intento di terrorizzare i due nipotini di quel ricco bambinone di John Hammond, Alexis e Tim, nel
Jurassic Park di Spielberg (1993).

La mosca (The fly), 1986, di David Cronenberg
Rimaniamo a cavallo tra gli anni 80’ e 90’, in cui son usciti dal grande schermo “mostri” diventati culto come
La Mosca di Cronenberg (1986) e
Tremors di Ron Underwood (1990), che strizza l’occhio al pescecane di Spielberg (ovviamente ci riferiamo a
Lo Squalo del 1975), se vogliamo, trasportando il terrore sulla terraferma e creando un discreto gioco di ironia e tensione. Per molti un piccolo cult.

Lo squalo (Jaws), 1975, di Steven Spielberg

Tremors, 1990, di Ron Underwood
Ma se c’è un paese in cui l’interesse per i
mostri è un vero e proprio culto, quello è il Giappone.

Godzilla (Gojira), 1954, di Ishirō Honda
La fantascienza giapponese da vita ai
Kaiju e, nel 1954, nasce dalle mani di Ishirō Honda il celebre
Gojira, per gli amici Godzilla.
Anche l’Occidente si è fatto trasportare dal fascino dei Kaiju, soprattutto negli anni recenti, dove oltre ai due remake di Godzilla (il trascurabile lucertolone del 1998 diretto da Emmerich e il decisamente più riuscito firmato da Edwards nel 2014) abbiamo incontrato questi mostri nel 2008 con
Cloverfield e
Monsters (quest’ultimo ha visto alla regia l’esordiente Gareth Edwards, già citato come regista del Godzilla 2014) e nel 2013 nel
Pacific Rim di Del Toro.
L’animazione? Di certo non sta a guardare.
1991, Gary Trousdale e Kirk Wise danno vita e colori alla trasposizione cinematografica della fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont,
La Bella e la Bestia. Non sarà la prima trasposizione della fiaba, ma di certo è la prima che la nostra memoria ricordi.

Monsters & Co. (Monsters Inc.) di Pete Docter, Lee Unkrich e David Silverman
E’ del 2001, invece, quel gioiellino di
Monsters & Co. di casa Pixar in cui i “mostri” alimentano la loro città grazie alle urla terrorizzate dei piccoli umani. Assolutamente geniale e indimenticabile.
Anche la DreamWorks Animation si è cimentata nel genere, nel 2009 infatti, ha prodotto
Mostri contro alieni.
I MOSTRI DELLA UNIVERSAL
Seppur non strettamente fedeli al termine “mostri”, ci sono una manciata di creature nate dalla Universal che hanno contribuito a dar vita ad un mondo slegato da altri e da molti considerato un vero e proprio sottogenere.
Dracula, 1931, diretto da Tod Browing ed interpretato da Bela Lugosi.
Frankenstein, 1931, di James Whale con l’immortale Boris Karloff.
La Mummia (The Mummy), 1932, diretto da Karl Freund ed ancora una volta interpretato da quel “mostro sacro” di Boris Karloff.
L’uomo invisibile (The Invisible Man), diretto da James Whale nel 1933, con Claude Rains.
Il segreto del Tibet ( Werewolf of London - 1935), diretto da Stuart Walker. E’ il primo film su un licantropo affrontato dalla Universal. Protagonista Henry Hull.
Il mostro della laguna nera (Creature from Black Lagoon), diretto da Jack Arnold nel 1954 e diventato un intramontabile classico.
Sperando di non aver annoiato, questo era il nostro modesto omaggio ad un genere che sin da piccoli ci spaventa, ma allo stesso tempo incanta. Meravigliati ed affascinati davanti a queste creature liberiamo, oggi un po’ più grandicelli, il bambino che è in noi e permettiamo loro di entrare in possesso dei nostri incubi, consapevoli del fatto che, più pericolosi dei mostri che incontriamo tutti i giorni sui giornali in fondo non possono essere.